venerdì 11 maggio 2018

Per il tuo piacere,
Per il tuo divertimento,
Madre mia e Padrona,
Nella misericordia con cui mi accogli
E lasci che io possa ardere e tendermi,
Nell'orizzonte che vibra
Sotto il cielo delle tue piante,
Ancora e sempre,
Esisto e vivo,
Così come tu mi conosci,
Così come tu puoi vedermi.
Come tuo famiglio,
Come cane festoso,
Accucciato ai tuoi piedi.
E così, io ti prego,
Imbevuto di te,
Del tuo riso allegro,
Della carezza generosa dei tuoi occhi,
Dei tuoi piedi graziosi e vivaci
Che calzano il mio respiro.

© Charmel Roses


giovedì 10 maggio 2018

Non badare a me,
Esigi e concedi
Che io possa disperarmi,
Che subisca e mi rimetta
Alle percosse del desiderio.
Fa' sì che io mi tenda,
Fino a lacerare l'anima
Nel supplice ardore
Che mai s'appaga
Ed esulta per i tuoi risi,
Per la deliziosa arroganza
Dello sguardo tuo
Compiaciuto e divertito.
Pur senza sfiorarmi,
Lascia che sul mio capo
Io possa sentir
La fierezza del tuo passo,
Il vigore del tuo calcagno,
La decisione con cui pesti e onori
Il mio essere piegato e sottomesso.
E così, ancora prego,
Afferra e strattona il mio guinzaglio,
Lega a te il mio tormento
E imponi la grata prigionia,
La legge del tuo imperio.


© Charmel Roses